Berna, 17.02.2022 – Nella sua seduta del 16 febbraio 2022 il Consiglio federale ha deciso una serie di misure per rafforzare la sicurezza dell’approvvigionamento. Vuole creare una riserva di energia idroelettrica già nell’inverno 2022/23. Ha anche incaricato il Dipartimento dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC) di elaborare le disposizioni necessarie per la costruzione e l’esercizio di centrali elettriche destinate a far fronte ai picchi di carico. Le centrali di riserva dovranno essere disponibili in caso di situazioni straordinarie di carenza e dovranno operare in modo neutro sotto il profilo climatico. Il DATEC preparerà anche misure per aumentare l’efficienza elettrica.
Nella sua seduta del 16 febbraio 2022, il Consiglio federale ha preso atto del piano per fronteggiare i picchi di carico con centrali a gas elaborato dalla Commissione federale dell’energia elettrica (ElCom) e delle analisi dell’Ufficio federale dell’energia (UFE) su ulteriori misure di incremento dell’efficienza elettrica attuabili a breve termine. I mandati relativi a questi rapporti risalgono alle sedute del 18 giugno e del 13 ottobre 2021, in cui il Consiglio federale aveva invitato la ElCom a elaborare un piano per fronteggiare i picchi di carico con centrali a gas e incaricato il DATEC di effettuare un’analisi dei potenziali di incremento dell’efficienza elettrica sfruttabili entro il 2025. All’origine di questa scelta vi sono i rischi che corre la Svizzera in relazione all’importazione di energia elettrica, che potrebbero accentuarsi a partire dal 2025. Nello scenario peggiore, con l’arresto simultaneo di diverse grandi centrali elettriche in Svizzera e all’estero, per diverse ore in inverno potrebbero verificarsi difficoltà di approvvigionamento.
Il Consiglio federale vuole una riserva di energia idroelettrica e centrali di riserva per fronteggiare situazioni eccezionali
Come prima soluzione per garantire l’approvvigionamento in caso di situazioni di carenza energetica, il Consiglio federale ha deciso di creare una riserva di energia idroelettrica già per l’inverno 2022/2023. Questo prevede che i gestori delle centrali di accumulazione trattengano, dietro pagamento di un’indennità, una certa quantità di energia che può essere richiamata quando necessario. La riserva di energia idroelettrica dovrà essere introdotta tramite ordinanza, che sarà successivamente sostituita dalle norme previste nell’attuale revisione della legge sull’approvvigionamento elettrico.
Conformemente alla decisione del Consiglio federale, il DATEC inizierà anche immediatamente i lavori preparatori per un’eventuale gara di appalto per le centrali di riserva. Ciò include la decisione in merito al dimensionamento, così come un piano dettagliato per la scelta della tecnologia e dell’ubicazione. L’attenzione dovrà essere focalizzata sulle infrastrutture già esistenti e attualmente non utilizzate; la loro approvabilità dovrà essere esaminata sulla base della legislazione cantonale e dei piani regolatori comunali. Queste centrali di riserva servono come una seconda soluzione di assicurazione e dovrebbero completare in modo ottimale la riserva idroelettrica.
Parallelamente, il DATEC elaborerà una serie di disposizioni di legge da sottoporre al Parlamento nell’ambito della revisione in corso della legge sull’approvvigionamento elettrico. Tali disposizioni hanno lo scopo di assicurare un esercizio climaticamente neutro delle centrali a gas, per esempio grazie all’utilizzo di combustibili a emissioni nette di CO2 pari a zero o attraverso misure di compensazione. Entro fine giugno 2022 il DATEC informerà il Consiglio federale sullo stato di attuazione in Parlamento e nell’Amministrazione.
Il DATEC disciplinerà il coordinamento delle due riserve, i cui costi saranno a carico dei consumatori finali.
Piano della ElCom per fronteggiare i picchi di carico con centrali a gas
Nelle sue decisioni odierne, il Consiglio federale si basa sul piano della ElCom che ipotizza la costruzione scaglionata di due o tre centrali a gas con una potenza complessiva fino a 1000 megawatt (MW). Le centrali a gas dovranno integrare la riserva di energia idroelettrica. Entrambe le riserve potranno essere utilizzate solo in situazioni eccezionali e solo se il mercato dell’energia elettrica non sarà in grado di soddisfare temporaneamente la domanda, e non dovranno provocare distorsioni di mercato.
La ElCom stima i costi d’investimento per le centrali a gas di riserva a un massimo di circa 700-900 milioni di franchi in totale. Se sarà possibile utilizzare strutture e infrastrutture esistenti, i costi potrebbero essere inferiori. I costi d’esercizio ammonterebbero a 6 milioni di franchi all’anno; i costi del combustibile sarebbero compresi tra 138 000 e 243 000 franchi per gigawattora (GWh) prodotto, qualora le centrali a gas venissero effettivamente utilizzate.
Il Consiglio federale intende sfruttare rapidamente un ulteriore potenziale di efficienza elettrica
Anche l’aumento dell’efficienza elettrica contribuisce in modo significativo a garantire la sicurezza dell’approvvigionamento elettrico. Il Consiglio federale vuole quindi sfruttare, con diverse misure, il potenziale di incremento dell’efficienza esistente. Questo include, tra le altre cose, l’aumento degli incentivi per la sostituzione dei riscaldamenti elettrici o vincoli per l’illuminazione degli edifici ad uso commerciale e industriale. Queste misure devono essere concretizzate con i Cantoni. Inoltre, i requisiti minimi di efficienza per vari apparecchi elettrici devono essere resi più severi.